A Marettimo, nelle Egadi, dove non c’è neanche una sala cinematografica, il cinema arriverà sotto forma di festival, dal 17 al 20 luglio, con i due schermi del nuovo Marettimo-Italianfilmfest allestiti sull’isola e la direzione artistica del regista Paolo Genovese. Il festival è interamente made in Italy: punta a celebrare e rafforzare la produzione nostrana, con il premio “Stella maris” assegnato a lungometraggi e opere prime usciti nelle sale nell’ultimo anno, ai cortometraggi, ai documentari italiani e agli attori, per un totale di dieci riconoscimenti, che prevedono anche il “premio del pubblico” e quello al “personaggio dell’anno”.
Organizzato dall’associazione culturale “SoleMar-Eventi” e patrocinato da Regione Sicilia, comune di Favignana, Area marina protetta, Wwf, Mibac e dal Centro sperimentale di cinematografia, dal prossimo anno, ha spiegato Gabriella Carlucci, vicepresidente di SoleMar Eventi che organizza da quattro anni “Fiesta” a Palma di Maiorca, sarà gemellato con il festival del cinema italo-spagnolo, anche con l’obiettivo di promuovere, sulla scia della località maiorchina, un turismo destagionalizzato pure a Marettimo.
Quest’anno intanto, ha chiarito il direttore artistico Genovese l’idea portante del Festival è quella del “poco ma buono” con una selezione ragionata di tre lungometraggi e tre opere prime. Nel primo gruppo concorrono “Il primo Re” di Matteo Rovere, “Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani e “Momenti di trascurabile felicità” di Daniele Luchetti. Tra le opere prime a cui i festival, ha chiarito il regista di “Perfetti sconosciuti”, “contribuiscono ad allungare la vita” sono in gara “Manuel” di Daniele Albertini, “Il grande salto” di Giorgio Tirabassi e “Bangla” di Phaim Bhuiyan che Genovese ha particolarmente amato “per l’acume con cui ha raccontato l’integrazione”.
Il concorso premierà anche il miglior cortometraggio scelto tra i dodici in gara e, con la Stella Maris intitolata a Sebastiano Tusa, l’assessore ai beni culturali della Regione Sicilia scomparso nel marzo scorso a bordo dell’aereo precipitato in Etiopia, il miglior documentario tra i tre in lizza. Il documentario vincitore, in onore della location, dovrà avere come tema il mare, il suo rapporto con l’uomo e la sua salvaguardia. Altro tema importante saranno i convegni, in programma dal 18 al 20 luglio.
Si occuperanno da un lato dello stato di salute del cinema italiano e dall’altro delle tematiche ambientali, dei mari inquinati dalla plastica e delle possibili azioni di salvaguardia, con Claudia Lauricchia, responsabile del programma “Future food for climate change” che lancerà la “Summer school Med Marettimo” del luglio 2020. La madrina del Festival sarà l’attrice Francesca Chillemi, il presidente onorario Fabrizio Del Noce (nella foto in alto). La giuria, composta da Maria Sole Tognazzi, Tomas Arana, Gloria Satta, Nancy Brilli e Adriana Chiesa è presieduta da Laura Delli Colli che ha sottolineato l’importanza di portare il cinema dove non arriva con i canali ufficiali: “Da dieci anni organizzo con Massimo Ciavarro il festival di Lampedusa, altra isola priva di sale cinematografiche, toccando con mano l’entusiasmo della gente”.
Fonte AGI